La meta comunicazione angelica
Spesso durante gli incontri, le conferenze ed i convegni ci viene spesso posta una domanda: “ma come si fa a comunicare con gli angeli?”.
Questa domanda nasce spesso nel cuore delle persone perché la necessità di comunicare e sentirsi costudito è radicata profondamente nell’essere umano. Le persone che sinceramente ricercano una via comunicativa con lo spirito celeste sono a volte disposte a ricorrere a qualsiasi mezzo per ottenere un indizio o una prova della loro esistenza.
L’esistenza degli angeli non è necessità di essere dimostrata perché se la mettessimo in dubbio saremmo automaticamente fuori dalla fede cristiana e da una esegesi biblica perpetrata per secoli dai padri del deserto e dai più grandi teologi. Il catechismo della chiesa cattolica pone le creature angeliche come elemento fondante della fede. Certamente sappiamo benissimo che in questo scorcio di secolo le teorie “Bultmaniane” hanno traviato anche uomini di fede e contaminato il presbiterato ma di questo aspetto non possiamo fare altro che prenderne consapevolezza e con grande serenità andare oltre. Gli angeli come artifizio letterario non reggono ad una lettura esegetica della Parola se non rinnegando la Parola stessa.
Silenzio e preghiera
Tornando alla comunicazione con gli angeli e alle domande che ci vengono poste su come comunicare i messaggeri celesti la risposta che generalmente forniamo è il silenzio e la preghiera ma, ovviamente, a questa risposta notiamo il disagio delle persone. Possiamo facilmente intuire che si tratta di una risposta vera ma non esaustiva e di difficile pratica. Gli angeli sono sempre al nostro al fianco e ci esortano a seguire la strada della Verità che ci renderà veramente liberi. Pertanto dobbiamo fin d’ora escludere tutto ciò che non rende libera la persona ma lo rinchiude in cerchi malefici. Occorre rifuggendo da una comunicazione angelica costruita su carte o altri veicoli palesemente irrispettosi e per nulla attinenti alla grande potenza ed intelligenza degli spiriti celesti. Possiamo davvero pensare che uno spirito dotato di grande intelligenza e santità possa comunicare con noi attraverso artifizi di natura palesemente umana e spesso banali? Lo pensiamo davvero? Manco si trattasse di animali domestici ammaestrati. Dobbiamo cercare, in questa terza tappa dell’Anghelosophia, di porre la massima attenzione al tema della meta comunicazione.

La Scrittura
Analizzando nel dettaglio la Scrittura, attraverso la metodologia degli assiomi della comunicazione umana, ci siamo interrogati sugli asset comunicativi trascendenti degli angeli per cercare di fornire risposte autentiche e basate su argomentazioni solide sia dal punto di vista teologico/filosofico che dal punto di vista delle scienze comunicative umane. Gli angeli sono stati creati come noi dalla potenza divina e gli assetti comunicativi degli spiriti celesti hanno connotazioni che riflettono la comunicazione umana. Nel corso di questo itinerario tratteremo diversi temi per approfondire al meglio l’argomento. -Assiomi della comunicazione umana -Assiomi della comunicazione angelica -Quali preghiere angeliche attivare Esistono certamente degli strumenti facilitatori che nel corso dei secoli sono stati utilizzati da grandi comunicatori con gli spiriti celesti. L’utilizzo di questi elementi facilitatori potenzia il livello comunicativo e la capacità di accoglierne il risultato Fra gli elementi facilitatori faremo un excursus su: – La respirazione ed il silenzio- consapevolezza corporea – Le pietre Ildegardiane- effetti sul corpo e lo spirito – La musica sacra ed in-spirata – Le sacre icone
Percorsi di Anghelosophia
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