Il rapporto fra l’uomo e l’angelo

Una grande intuizione legata alla nascita della disciplina dell’Anghelosophia è sorta dopo l’analisi e la lettura del più importante trattato di angelologia del XX secolo: “La scala di Giacobbe”, del teologo russo Sergei Bulgakov (1871-1944) che fu scritto nel 1929. Bulgakov era un amico del grande genio russo Pavel Florenskij che fu martirizzato dal dittatore Sovietico Stalin nel 1937. Uno dei loro incontri fu oggetto di un celebre ritratto del pittore Nesterov, Per Bulgakov i messaggeri celesti non sono semplicemente un elemento di decoro del creato ma una struttura portante cosmica ed universale. Gli angeli sono “seconde luci”, pertanto sono portatori della luce principale che viene dal creatore e si attivano per comunicare la sua presenza in tutto il cosmo. Essendo parte attiva della luce principale la loro relazione con la terra e con il genere umano è molto profonda. Il mondo angelico e il mondo umano sono intimamente connessi e l’uno non potrebbe esistere senza l’altro. In questo contesto, ancorato e supportato da una lucidissima analisi teologico-biblica, prende forma quella che Bulgakov chiamerà Sinatropia angelica. 

la sinantropia angelica-antropologia angelica

Quando parliamo di sinantrapia degli Angeli troviamo la vera essenza e la radice fondante della disciplina anghelosophica che abbiamo chiamato antropologia angelica. In sostanza gli angeli sono inviati all’essere umano e vivono insieme a lui, per lui e con lui. Questa realtà oggettiva e spirituale è a causa della conformità fra gli esseri umani e gli spiriti celesti. Riporto questo passaggio: “L’uomo costituisce un fine in sé, il coronamento della creazione. Servito dagli Angeli, egli non li sente”. Come le persone sono in grado di una vita personale autonoma così lo sono anche gli angeli ma la loro esistenza è fortemente connotato dalla natura divina del creatore. Per quanto riguarda la distinzione dei Cori angelici, ogni messaggero divino ha un sé un sigillo del creatore. I nove cori angelici rappresentano perciò una relazione sinergica sempre attiva di comunicazione fra tutti gli spiriti celesti che per effetto della sinantropia, sono profondamente legati all’umanità e in taluni casi possono prendere sembianze di forma umana, utilizzando anche un linguaggio umano. Per effetto della loro natura spirituale sono dotati dell’immortalità personale perché non sono oggetto di decadenza come quella dell’essere umano che è un composto corpo-anima e spirito.

l’angelo e l’uomo legati indissolubilmente

In conclusione il teologo Bugakov con il suo trattato “La scala di Giacobbe” ha gettato i semi su cui è nata la disciplina “Anghelosophia” che si differenza dalla tradizionale angelologia. L’orizzonte vasto e profondo che lega l’essere umano agli spiriti celesti, al cosmo e la storia offre una visione molto ampia e universale della persona e della sua potenziale realizzazione. L’angelo con la sua presenza e il suo afflato stimola la persona a realizzarsi nel modo più completo e profondo. Infatti l’essere umano senza questa consapevolezza è destinato ad una visione immanente -monolaterale e deformata. Aspirare ad uno stato di conoscenza più elevato supportato dal fluire spirituale angelico è la missione dell’Anghelosophia. Questo cammino non lo si ottiene mistericamente o attraverso strani riti o formule magiche ma lo acquisisce attraverso un cammino di studio- silenzio-riflessine e che apre ad una maggiore considerazione del mondo spirituale e di quanto i padri della chiesa e i grandi teologi in duemila anni di storia hanno insegnato. L’essere umano, la persona, la donna e l’uomo del terzo millennio cristiano hanno la possibilità dì una migliore comprensione di sé e del cosmo pe raggiungere con maggiore pienezza la piena realizzazione della propria esistenza terrena. 

Percorsi di Anghelosophia


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